LIBRO DI VETTA
Racconti di emozioni verticali
( testo di Luca Daniele )
Di mala voglia ho raggiunto il parcheggio del Caporal.Non è stata proprio una levataccia, ma i postumi della serata in discoteca, il tempo uggioso e l’accumulata fatica dovuta alle precedenti giornate d’arrampicata non fungevano certo da incentivo…Non potevo non accompagnare Stefano che era venuto a trovarmi dalla Toscana. Per lui non capita frequentemente di poter infilare le mani in qualche magnifica fessura granitica, laggiù c’è solo del bel calcare, ma niente di questo genere!….Raggiunta Ceresole, noto con piacere che oggi le brume hanno lasciato spazio ad un magnifico sole…mi guardo attorno e immediatamente la mia attenzione viene richiamata da un furgone giallo che si sta avvicinando…guardo meglio e scorgo Cristian Brenna assieme ad un giovanotto dai capelli rossi, che riconosco per averlo visto sulle riviste, nel forte Gabriele Moroni. Come sempre Cristian è simpatico con tutti e ci spiega che è venuto ad accompagnare il giovane amico a provare la mitica via da lui liberata “Itaca nel sole”… (saranno vicino a noi e potrò godermi lo spettacolo).Per Gabriele è la prima esperienza alpinistica….non che inizi “dal facile” (vada per gradi)!! …beata incoscienza giovanile…Raggiungiamo l’attacco, e mentre noi ci prepariamo a partire, Cristian, generosamente, risale fino alla zona del Nanchez, da cui proviene rumore di trapano….due “noti” apritori avevano dimenticato a terra un indispensabile strumento di lavoro…LE SIGARETTE!!! e gli avevano chiesto dall’alto se poteva legargliele alla corda. Alla faccia di quanti veniamo per respirare aria pura e già spesso ci manca il fiato!!!!Mentre Stefano è partito, Gabriele riceve le istruzioni per come comportarsi alle soste e nelle manovre di assicurazione…su queste materie non viaggia ancora sull’8!!! Va bene!,controllerò io la sosta del tuo giovane amico! - dico a Cristian - Tanto tu su questo diedro non cadi mica!!!! –Io parto sull’orecchio del Pachiderma, Gabriele intanto si trova probabilmente per la prima volta in un camino e raggiunta la sosta del primo tiro, guarda Stefano (che ha fatto una sosta da manuale) come per dire: “Come e dove collego il tutto? ”Raggiungo un’altra cordata che mi ha occupato la sosta, ma non c’è problema, mi sistemo su quella di sinistra e faccio amicizia: sulla parete siamo: due aspiranti guide, due alpinisti, e due campioni dell’arrampicata. Più su Gabriele affronta sempre da primo, ma non proprio senza patemi, il 7a di placca chiodato un po’ lungo che lo porta al tiro di 8a+, meta della sua giornata.Sorvolo su come attrezza la sosta…in fin dei conti se uno di quei punti tiene una caduta, non c’è motivo per cui non dovrebbe tenere una persona ferma…Sono contento… mi potrò godere dall’alto le sue evoluzioni su questa dura fessura.Mentre Stefano sbuffa ma sale veloce sul tiro di 6b+, guardo Gabriele che sale leggiadro studiando i passaggi. Gli grido: - “Dai che Cristian (il quale lo assicura e si gode il sole sdraiato sulla cengia) si è addormentato!” -.Non si scompone neanche un po’ !! In verità penso che vorrei chiedergli come fa ad essere così sereno su quello spit da 8 vecchio, sottile e arrugginito?!! Gabriele sale su quei chiodi e spit piuttosto marci e neanche molto vicini con il sorriso stampato sulle labbra.Non sembra faticare tanto…mi fa pensare che la potrei provare anch’io….Noto che i suoi capelli sono del colore delle foglie autunnali.. Stefano si gode lo spettacolo sull’orlo dell’abisso e se non fosse per l’aria pacata sembrerebbe un “indiano” pronto a scagliare un macigno per difendere i suoi monti dai “visi pallidi invasori”. L’ascendenza mi porta sull’erba che Gabriele sta strappando dalle micro fessure, potere della vita che si insinua ovunque, condita dei quintali di magnesite che usa, mentre io, sdraiato, continuo a scattare foto. E’ un peccato che ormai la batteria della macchina fotografica si stia esaurendo, ma comunque non posso far aspettare ancora tanto Stefano che stasera dovrà tornare in Toscana, così demordo e decido di raggiungerlo.Non mi spiace affatto che , ormai esaltato, mi faccia andare da secondo, così posso passare in libera senza troppi patemi, anche se con braccia e addominali “sfatti”. Raggiungiamo veloci la cima e poi ci caliamo alla base mentre quei due “mostri” sono ancora là…chissà se poi Gabriele sarà riuscito sul tiro? Quando noi arriviamo alla macchina Cristian sta affrontando il tiro di 8b+… quello che abbiamo convenuto sarebbe stato adatto alle dita di Linn Hill!!!……….“ Che bella giornata trascorsa in montagna!!.. Senza donne e senza tivù…”cantava Ferradini…Tutto ciò è il bello del nostro “piccolo mondo” di appassionati del verticale: tre cordate, sei persone, di tutti i livelli, si sono sfiorate, incitate ed hanno scherzato; torneranno stanchi, ma felici, alla loro vita normale, se realmente ce l’hanno!!!...Gabriele, simpatico ragazzo di soli 17 anni, ha iniziato la carriera alpinistica là dove i mostri sacri del nuovo mattino l’avevano portata alla massima espressione. Chissà cosa potrà arrivare a fare se solo prenderà la passione per la montagna?!!!