Questa magnifica valle di origine glaciale, fa parte del massiccio monte Giovo / Rondinaio, ed infatti si origina proprio dalle fiancate di queste due superbe vette, delimitata nonché sbarrata ad ovest dalla cresta dell'Altaretto.
Gia terreno conosciuto e stimato da sempre sia dagli sci alpinisti che dagli appassionati di alpinismo invernale, questo massiccio, ed in particolare questa valle, non aveva ancora attirato l'interesse dei rocciatori. Fu nell'estate del 2005 per idea del Tex (Masimo Bernardi ) Gestore del rifugio vittoria, con l'aiuto della guida alpina Luca Montanari, che prese forma la prima idea di arrampicata in valle. Così dopo una settimana di lavoro e grazie anche all'amministrazione del parco del Frignano, sensibile alla causa verticale di valorizzazione in termini nuovi della zona, che prese forma la Falesia dei Celti. Questa palestra di roccia naturale, il cui nome richiama le antiche popolazioni che abitarono l'Appennino Tosco - Emiliano nel primo medio evo, dimostrò che anche l'arrampicata in valle era possibile. Essendo questa prima falesia di modesta entità e per lo più pensata per arrampicatori principianti, fu nell'anno successivo 2006 che sempre il solito Tex, sentì il bisogno di offrire nelle " sue terre " un terreno di gioco a chi già disponesse di una certa esperienza verticale. Convocando questa volta il sottoscritto Stefano Nesti, anche io dedito all'illustre professione della guida alpina, individuammo nell'inverno appena trascorso, un pilastro di notevole rilievo, illuminarsi di rosso irradiato dal sole riflesso dalla neve circostante. Al disgelo nei primi di giugno eravamo già pronti all'assedio decisi di realizzare entro la settimana la nuova palestra che vedrà il suo nome nello Scudo dei Celti. Terminammo i lavori appena in tempo per vedere arrivare hai primi caldi, arrampicatori bramosi di passare una piacevole giornata verticale in un luogo decisamente particolare. Già nelle mie innumerevoli gite di sci-alpinismo in valle, avevo visto interessanti blocchi di arenaria ergersi dalla neve, ma fu proprio in quella settimana che potei ( nelle pause di lavoro ) toccare con mano i massi visti e costatarne l'interesse per un eventuale giornata di boulder. Passò appena un altro anno che la pressione del buon Massimo per offrire l'ennesima novità tornò a presentarsi nell'estate del 2007. Ben presto eravamo nuovamente al pezzo, questa volta armati unicamente di spazzola e magnesite. Dopo parecchi giorni di marce in su e giù per la valle alla ricerca di sassi da spazzolare e carezzare, creammo un simpatico percorso "processionale" che condurrà il volenteroso Boulderista, dal parcheggio dell'auto, alla sommità della valle, stazionando di volta in volta a rendere omaggio al masso di turno. Un ringraziamento va anche a Marcello Saletti proprietario del negozio Altaquota il quale ha fornito dei provvidenziali materassini da boulder, oggi reperibili a noleggio direttamente presso il rifugio Vittoria .
La parete, raggiungibile con il sentiero 523, è subito ben visibile dal lago
Baccio, innalzandosi a sentinella di pietra a metà valle sulla destra salendo.
La roccia è come per tutta la zona arenaria macigno, mediamente buona, anche se
l’arrampicatore dovrà prestare attenzione ad eventuali sassi incastrati dal
suono balordo.
Lo strato superficiale risulta parzialmente coperto da licheni, anche se le
prese ed appoggi, sono ben ripulite.
La chiodatura è tutta a fix inox e l’altezza media è di 20m, con gradi compresi
tra il 4c ed il 6c per un totale di sette itinerari.
Sulla parete al nostro arrivo erano presenti già due vecchie vie, che abbiamo
provveduto a ripristinare e rinominare.
Molti itinerari ben si prestano anche all’uso di protezioni veloci, ideale
quindi per prendere confidenza con le stesse, fare attenzione nella posa a non
creare leve su massi incastrati.
La parete prende il sole la mattina e solitamente beneficia di una piacevole
brezza di valle.
ACCESSO: Da Pieve Pelago salire in auto fino nelle immediate vicinanze del Lago
Santo, quindi, a piedi con il sentiero 523 verso la cima del Rondinaio.
Oltrepassato il lago Baccio, la struttura è visibile in alto a destra a metà
valle. 45minuti dal parcheggio.
ATTREZZATURA: La parete è completamente attrezzata a fix inox, e per ripetere
gli itinerari sono sufficienti una corda da 60m e dieci rinvii.
PUNTO DI APPOGGIO: L’imperdibile
Rifugio
Vittoria al Lago Santo ed il suo particolare proprietario.
STILE E PERIODO: L’arrampicata è solitamente tecnica, alla ricerca di equilibrio
ed aderenza, tuttavia ogni via presenta una sezione boulder solitamente
atletica.
Eccetto l’inverno si può scalare sempre, evitare le giornate troppo fredde e
ventose, la parete è a quota di circa 1700m.
RELAZIONI:
Da sinistra a destra
Julia | 6 a+ | Due sezioni atletiche e strapiombanti, raccordate da una bella placchettina. |
Diedro Bruno ed Ivana | 4 c | Classicissima ed alpinistica. |
Anita | 6 c | Boulder strapiombante ed uscita in aderenza. |
Il mal capitato | 6 a | Tecnica ed equilibrio con un pizzico di forza ed astuzia. |
Tex ed il cavaliere nero | 5c/6 a | Tecnica pazienza e fantasia vi saranno di aiuto. |
Gianni e.... | 4 c | Varia e non scontata. |
.... e Pinotto | 4\c | Varia e panoramica. |
AVVICINAMENTO: Come la precedente, ma appena arrivati al lago Baccio si entra a destra ( salendo ) nella faggeta. dopo pochi metri si scorge la paretina. Segni gialle sul terreno che conducono dal lago alla palestra.
Gli itinerari alti circa una decina di metri, sono tutti attrezzati ottimamente a golfari resinati e si svolgono tutti ad eccezione di "Elena" su terreno appoggiato di placca. Come tutta l'arrampicata in valle si scala su una compatta roccia di arenaria macigno, la quale spesso costringe ad un sapiente uso dei piedi ed a passi di equilibrio e precisione più che forza ed atleticità.
RELAZIONI:
Da sinistra a destra
1 | Yena | 3 c | Facile diedrino in placca |
2 | Tex | 4 a | Diedrino in placca con fessura cieca |
3 | Rossano | 4 b | Aderenza ed equilibrio |
4 | Joker | 5 b | Tecnica ed equilibrio con un pizzico di astuzia. |
5 | Geco | 4 c | Passaggo che richiede pazienza spesso un po' sporco |
6 | Elena | 6 a+ / 6 b | Tecnica ed esplosiva |
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Nelle seguenti descrizioni mi limiterò ad esporre i blocchi da noi visitati, e mostrerò solo alcune delle linee che abbiamo provato, e non necessariamente risolto, evitando di dare gradi sulle difficoltà, dato che moltissime variabili possono incidere su questo parametro, qui più che altrove.
Posso solo dire che ci sono passaggi per tutti i gusti e livelli in ogni zona, da molto facili a molto difficili, con ancora molte possibilità da ripulire e liberare.
Pochi sono i metri, ma molti i rischi e le difficoltà, infatti, l'unica sicurezza su cui contare sono i propri piedi sui quali atterrare, parati si da amici e materassi, ma sempre cadute sono, e quindi attenzione e prudenza in primo luogo.
IL RIUGIO VITTORIA, IN COLLABORAZIONE CON IL NEGOZIO ALTA QUOTA ( di pistoia ) OFFRONO UN SERVIZIO DI NOLEGGIO CRASH PAD
SETTORE PARCHEGGIO:
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Questo settore è costituito da un unico masso, ma per bellezza della forma e qualità della roccia è forse uno dei migliori.
Il blocco si vede già dalla strada, e proprio su questo lato offre le linee migliori, con piatti, svasi e buchi sfuggenti difficili da tenere ed interpretare. Probabilmente per la quota di qualche centinaio di metri più basso rispetto agli altri, presenta una roccia molto migliore e con pochi licheni.
Ubicazione: Subito prima del parcheggio sulla strada che conduce al lago Santo, lo si intravede salendo sulla sinistra della strada in corrispondenza di un palone della luce.
SETTORE LAGO
BACCIO:
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Questo settore costituito da due massi è il primo che abbiamo visitato già
alcuni anni fa, e che ci ha dato l'imput per cercare e ripulirne altri.
I due blocchi presentano diverse possibilità di salita e di traversi, mai difficilissimi, comunque molto interessanti. Le altezze sono di circa 2 - 3,5 metri e per lo più con sviluppi verticali.
Ubicazione: Salendo subito dopo il lago baccio in direzione Rondinaio, si incontrano i sassi sulla destra del sentiero a 4 minuti dal lago per un totale di 25 minuti circa dal rifugio.
SETTORE IL FUNGO ALLUCINOGENO:
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É l'indiscusso re dei blocchi della valle, con la sua forma a grande fungo di pietra ed i suoi 6 metri ed oltre di altezza, domina la vallata come una fiera sentinella, immobile e sicura in attesa di qualcuno che osi sfidarla.
Questo blocco, presenta molte possibilità di salita, facili e di aderenza sul lato appoggiato retrostante, molto impegnative ma di grande soddisfazione sul lato frontale, con il tetto che appunto costituisce la cappella del fungo che richiede buone braccia, sicurezza ed ottimi paratori.
Data l'altezza, e le difficoltà che per lo più sono concentrate nei passi d'uscita, si consiglia di provare le linee con la corda dall'alto, dove abbiamo messo uno spit di sicurezza, altrimenti per i più puristi ed esperti è ugualmente possibile realizzare ottime soste su dadi nelle fessure sommitali.
Ubicazione: oltre il lago
si procede per la vetta del rondinaio, e prima che la valle si impenni sulla
sinistra salendo si nota il grande fingo. 45 min dal rifugio, 10 min dai
precedenti blocchi.
SETTORE CAOS:
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Costituito da 4 blocchi più o meno incastrati, ricorda vagamente quei siti di granito originati da antiche frane. L'altezza di questi massi non è eccessiva, ed alconi si risolvono con uno due movimenti rasoterra, ma offrono ugualmente divertenti e fantasiosi problemi.
Proprio per la loro natura di massi incastrati, alcuni risultano un po' difficili da proteggere con i materassi, pertanto si consiglia di individuare bene come e dove posizionarli.
Questo è il sito più in alto della valle, e il clima è favorevole alla crescita dei licheni, quindi è probabile che più degli altri prima di affrontarli vadano ripuliti un po'.
Questo settore con i suoi massi si prestana alle più fantasiose variazioni ed interpretazioni, quindi mi limito a illustralo senza suggerire delle linee per le quali lascerò che sia la fantasia del boulderista ad interpretarli a proprio piacimento.
Posso solo dire che come per gli altri ci sono problemi un po' per tutti, quindi non esitate a fare due passi in più, se non altro per la bellezza della veduta che si ha sulla valle.
Ubicazione: Dopo il fungo allucinogeno salire ancora 3 minuti scollettando il dosso erboso verso il rondinaio.
ALTRE POSSIBILITà:
In oltre a circa mezzora di auto sono presenti le falesie di:
Salto del beppone (Abetone)
Torre del Fattucchio (Pian di novello)
Sasso del falco, (Gavinana)
Falesia di Cocciglia (Cocciglia)
Penna di Lucchio (Lucchio)
Guida alpina STEFANO NESTI
tel. 349-3574125